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Fuffo
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21/08/2012 00:11:27 - 13 anni fa.
FONTANA DEL PONTE SESTAIONE

In qualche caso Leonardo Ximenes progettò delle opere monumentali che rispondevano soprattutto a esigenze decorative e celebrative. Era il caso delle due fonti gemelle poste l'una di fronte all'altra sul ponte Lima (distrutte con il ponte durante la seconda guerra mondiale), e ciò vale soprattutto per quella nei pressi del Ponte Sestaione. Questo si può probabilmente imputare alla sua collocazione, a pochi passi dall'opera più impegnativa e maestosa dell'intera strada: il Ponte sul Sestaione. Da qui iniziava peraltro il percorso più arduo e faticoso verso l'Abetone, pertanto nel luogo non poteva mancare una fontana «che rifocillasse i viaggiatori e i loro animali prima della salita finale o che li ristorasse prima della discesa verso San Marcello».
Essa sorse un po' arretrata rispetto alla strada su uno slargo lastricato, comoda sosta per i viandanti. Alla fontana fu inoltre affidato il compito della celebrazione della costruzione del maestoso ponte e soprattutto del suo committente, il granduca Pietro Leopoldo, attraverso una lapide marmorea con epigrafe a elogio del principe. Fu conclusa nel 1779 ma solo nel 1781 fu completata la conduttura di adduzione dell'acqua. La struttura è in pietra arenaria con imponente prospetto delimitato da due paraste a bozze rettangolari con capitello che sostengono dei vasi semisferici con anse lavorate; cimase mistilinee e, a coronamento del tutto, un terzo vaso con anse festonate dal quale fuoriescono delle fiamme (anche i due vasi laterali le avevano ma sono andate perdute). In basso è la vasca monolitica con bombatura irregolare che poggia su un basamento lineare e su due sostegni a zampa di leone. La vasca è sormontata da una lastra orizzontale che tiene due rosoni scolpiti dai quali fuoriescono le bocche dell'acqua, oggi metalliche, che originariamente erano in terracotta. La lastra porta scolpita la frase “O PELLEGRIN SE DEL SENTIER SEI LASSO/ FERMATI BEVI E POI RADDOPPIA IL PASSO”, di carattere popolare e creduta da molti successiva alla fontana. Sopra a questa lastra, al centro della testata, è un cartiglio lapideo mistilineo, modanato con volute, modellato nella parte superiore con un mascherone, che contiene la lapide marmorea rettangolare con l'iscrizione. Sia cartiglio che lastra hanno incise LXF che sta per “Leonardo Ximenes Fecit”. Osservandola nel complesso la fontana appare come divisa in due, in quanto la parte superiore è assai più raffinata e curata che non l'inferiore. La parte della vasca mostra in effetti una lavorazione piuttosto rozza, e non sembra la stessa mano della parte soprastante. Può darsi che lo Ximenes si concentrò più sulla parte celebrativa, verso il granduca, e verso se stesso indirettamente, trascurando la parte “utilitaria”; si è anche supposto che la parte inferiore sia più tarda, avendo quella attuale sostituito l'originale.
da: http://www.abetoneapm.it/territorio_sch.php?id=26



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